Psicobiologia: perché la psicologia è biologia
Dott.ssa Michela Arnò, Psicologa Clinica 28 febbraio 2021
Le conoscenze di cui oggi disponiamo grazie alle Neuroscienze ci confermano che non è possibile parlare di mente e corpo come due entità separate. La salute mentale è, in ogni suo aspetto, legata anche alla salute fisica. Il cervello è composto da cellule del tutto simili a quelle che compongono gli altri organi ed i muscoli del nostro corpo, i neuroni, i quali sono specializzati nella secrezione di ormoni cerebrali (neurotrasmettitori).
Ciascun pensiero, stato d’animo, emozione corrisponde ad una configurazione univoca di impulsi elettrici con cui i neuroni comunicano tra loro a diverse intensità. La varietà della frequenza e dell’intensità di questi impulsi elettrici genera l’emissione di differenti quantità di neurotrasmettitori, i quali a loro volta definiscono il colore e l’intensità delle emozioni e dei pensieri di ciascun individuo. Dall’equilibrio biochimico dei neurotrasmettitori vengono inoltre innescati complessi processi biologici che regolano la secrezione ormonale di altri organi oppure la frequenza cardiaca. Per questo, quando si è stressati aumenta la secrezione del cortisolo, ormone che ha effetti sulla secrezione di altri ormoni e sul resto dell’organismo. Proprio per questo, un disturbo d’ansia influenza anche la pressione sanguigna, la frequenza cardiaca, la qualità del sonno e molte altre funzioni dell’organismo.
Numerosi studi dimostrano ad esempio come la maggioranza delle patologie dermatologiche abbia una forte componente eziologica nei disturbi psichici. Anche alcune patologie neurologiche del Sistema Nervoso Centrale (SNC) possono manifestarsi con sintomi secondari di natura psicologica come ansia, rabbia incontrollata, aggressività, depressione, stati maniacali, con tutte le drammatiche conseguenze che tali disturbi comportano nella sfera sociale del paziente. Impattando negativamente la qualità delle relazioni interpersonali, i disturbi di matrice psicologica aggravano ulteriormente il malessere, generando un circolo vizioso che si autoalimenta e che influisce contemporaneamente su mente e corpo. I disturbi psicobiologici si ripercuotono a loro volta anche su altre funzioni indispensabili nella vita quotidiana, come la memoria, l’attenzione, la percezione e l’apprendimento.
L’interazione tra organismo e ambiente
Non solo vulnerabilità genetica
L’organismo umano è creato per interagire con l’ambiente esterno e modificarsi in base ad esso. Ciascun essere umano ha una diversa personalità proprio a causa della peculiarità con cui si configurano i processi biochimici del suo cervello in risposta agli stimoli dell’ambiente che lo circonda. Tali differenze fisiologiche sono solo in parte definite geneticamente. Il patrimonio genetico può infatti rendere un individuo maggiormente vulnerabile allo stress, all’ansia, oppure a determinati disturbi psichici: per questi soggetti, eventi anche di piccola o media intensità possono comportare l’innescarsi di un significativo disagio psico-emotivo. Allo stesso tempo però, numerosi fattori sociali, situazionali e autobiografici possono modificare tali predisposizioni, molto di più può farlo l’intervento mirato di uno Psicologo, un professionista della salute mentale.
Oltre ad attuare interventi di prevenzione in situazioni dove si presenti un elevato rischio per l’equilibrio psichico della persona, lo Psicologo sostiene il paziente nel momento di crisi e promuove in lui il cambiamento.
Tra passato e presente
come agisce la Psicologia
Le emozioni entro cui si incorniciano gli eventi passati vengono codificate in memoria e costituiscono la struttura portante con la quale ciascun essere umano si rappresenta se stesso e il mondo. Questa struttura altro non è che l’impronta della personalità, delle attitudini e delle potenzialità acquisite o mancate dell’individuo: queste saranno ovviamente determinanti nel definire il percorso della sua esistenza, sia per le scelte che l’individuo compirà lungo il suo percorso di vita, sia per come gli altri reagiranno ai suoi comportamenti. La buona notizia è che il cervello umano è plastico e mantiene la sua capacità di modificarsi durante tutto l’arco di vita.
Lo Psicologo non prescrive farmaci, ma agendo sui pensieri che il paziente elabora nelle sedute di colloquio, lo aiuta a sviluppare nuove combinazioni neurobiologiche corrispondenti a nuovi pensieri ed emozioni: le allarga, le modifica, le “ristruttura”, ne crea delle nuove, gli fornisce nuove soluzioni, gli insegna nuove strategie di adattamento alle situazioni stressanti; come ad “accendere” nuovi settori del cervello che prima rimanevano in ombra. È quello che avviene ad esempio quando si elaborano nuovi significati ad eventi traumatici del passato, rimodulando l’intensità delle emozioni con le quali l’individuo si rapporta ad essi. Questa rimodulazione dei ricordi fa sì che gli stessi eventi esercitino un peso minore sulla vita psichica presente del soggetto, ossia su come egli si sente adesso. Lo scopo del trattamento è quello di far acquisire al paziente nuovi strumenti di comprensione, di padronanza di sé e di gestione più funzionale dei suoi stati emotivi. Nuovi pensieri generano nuove emozioni, che insieme generano nuovi comportamenti verso se stessi e verso gli altri: è evidente come ciò svilupperà nuove scelte, nuovi percorsi, che a loro volta saranno il motore di produzione di nuovi e più appaganti eventi.
La salute non può prescindere dall’equilibrio emotivo e dalla capacità dell’individuo di poter influenzare in maniera positiva gli eventi della propria vita.